tiemblo
en el vasto invierno.
Y de pronto,
como por una fuente que se desata
en la estepa,
una herida que en el sueño
se reabre,
sin esperanza nacen pensamientos
en el castillo desierto de la noche.
Criatura de fábulas, por las mudas
habitaciones donde se consumen las lámparas
olvidadas,
transcurre leve una palabra blanca:
vuelan palomas sobre la azotea
como en un paisaje de mar.
Bondad, regresas a mí:
se deshace el invierno en el desbordamiento
de mi sangre más pura,
el llanto aún puede ser nombrado dulcemente perdón.
Antonia Pozzi
Versión original:
Sgorgo
Per troppa vita che ho nel sangue tremo, nel vasto inverno.
E all’improvviso,
come per una fonte che si scioglie
nella steppa,
una ferita che nel sonno
si riapre,
perdutamente nascono pensieri
nel deserto castello della notte.
Creatura di fiaba, per le mute
stanze, dove si struggono le lampade
dimenticate,
lieve trascorre una parola bianca:
si levano colombe sull’altana
come alla vista del mare.
Bontà, tu mi ritorni:
si stempera l’inverno nello sgorgo
del mio più puro sangue,
ancora il pianto ha dolcemente nome
perdono.
E all’improvviso,
come per una fonte che si scioglie
nella steppa,
una ferita che nel sonno
si riapre,
perdutamente nascono pensieri
nel deserto castello della notte.
Creatura di fiaba, per le mute
stanze, dove si struggono le lampade
dimenticate,
lieve trascorre una parola bianca:
si levano colombe sull’altana
come alla vista del mare.
Bontà, tu mi ritorni:
si stempera l’inverno nello sgorgo
del mio più puro sangue,
ancora il pianto ha dolcemente nome
perdono.
Antonia Pozzi
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